…. Tovel , la Tosa, val d’Ambiez, la Campa,
questo e molto altro sono le DOLOMITI DI BRENTA: el Brenta,
per gli indigeni
….. e periodicamente queste fascinose montagne
vengono assaltate da un gruppo di forsennati, probabilmente senza
qualche venerdì, che lì da qualche parte vogliono arrivare per primi
o solamente fermare un tempo inferiore alla volta precedente. Se non
riescono nell’intento si risentono, ed ecco riapparire acciacchi
vari ….., scarso allenamento ….., percorso scivoloso per la pioggia
…, ecc., ecc., ecc.
Ma di lassù, la Tosa, dall’alto del suo tempo
misurato in ere geologiche, ci osserva e sorridendo ci avverte che
il nostro tempo è misurato in anni solari, … e per i più attempati,
ogni anno conta …. di più!
Domenica 5 agosto è
toccato alla Campa, malga dell’alta val
Cadino, nel Brenta nord-orientale, a 2000 m di quota, dove si posano
solo aquile e camosci, …. e pure l’umano se portato da buone gambe
alimentate da un buon fiato e tanta voglia di arrivarci.
Oltre 130 atleti di ogni sesso ed età (tra i 18 e
i 75 anni) sono partiti da Lover (fraz. di Campodenno) e hanno
assaltato la Campa arrivandovi in piena riserva di fiato ed energia.
Fiato ed energie spalmate in quei temibili 7 km
per 1300 m di dislivello: una gara che non concede pause,
costantemente in spinta, quasi una “chilometro verticale” con
pendenze forse meno pronunciate, ma comunque molto più lunga ….
Li ho visti passare, uno ad uno,... inerpicarsi
lungo il sentiero scivoloso ed umido di pioggia; ... si poteva
leggere in quei volti tirati e ansimanti la gioia di essere proprio
lì, in quel momento, ….... e nell’istante la fronte accigliata
malediva chi li aveva condotti proprio lì (???)
Li ho visti passare con lo sguardo basso, quasi
con paura di vedere cosa li aspettava più avanti, sopra di loro e
nello stesso tempo nella bocca tirata e nella respirazione violenta
si leggeva una determinazione mai doma, la voglia di procedere un
passo per volta, fin lassù sotto l’arrivo di malga Campa.
Ora dovrei raccontare dei vincitori, ….. non mi è
possibile, ……. chi sono i vincitori?
E’ forse chi è arrivato prima, in virtù di un
maggior allenamento o di una età “più fresca”;
oppure sono coloro che, di ogni età, si sono spesi, dando
tutto il loro essere uomini e donne sulle rampe della S_Ciampada,
per il solo piacere di esserci?
Concedetemi pertanto di concludere, per una
volta, con un semplice
grande
grazie a tutti: agli atleti per le emozioni trasmesse
ed agli organizzatori, gli amici, "chei
forti", della K40 e della Rotaliana per gli impeccabili momenti che
hanno saputo mettere in campo e donarci.
A tutti infine, dopo una domenica di pausa, un
arrivederci alla penultima prova del Circuito, nel gruppo dello
Stivo; alla Bolognano-Velo
.
il Comitato Organizzatore
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Così l’articolo
sul quotidiano “L’Adige” di lunedì 6 agosto a cura di
Luca Perenzoni
CORSA IN
MONTAGNA |
Il Cembrano al traguardo
in 53' e 58" ha staccato di quasi un minuto
Ointarelli e Oss
Podio femminile alla
scalatrice Iachemet
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Facchinelli in vetta alla S-Ciampada
CAMPODENNO - La Sciampada è gara dura, breve
ma tutta all'insù: sette chilometri di sviluppo per 1300 metri
di ascesa. Più di un chilometro verticale, anche se magari con
pendenze assolute meno pronunciate: non è quindi un caso se a
mettersi in mostra nella decima edizione della prova organizzata
dall'Atletica Rotaliana in collaborazione con l'Associazione K40
("chei forti") sono stati proprio gli specialisti del chilometro
verticale o delle Skyrace in genere. Spazio dunque per il
cembrano Marco Facchinelli (Atletica Val di
Cembra), sempre più a suo agio su ogni tipo di sentiero e capace
di raggiungere il traguardo di Malga Campodenno dopo 53 minuti e
58 secondi per lasciare a quasi un minuto di distacco il
valsuganotto Gil Pintarelli (Gs Valsugana
54'52) con l'altro figlio del Fersina Maurizio Oss
(Gs Valsugana 56'24) a completare il podio di giornata. Una
prova decisamente partecipata, quella disegnata sulle pendici
nord-orientali delle Dolomiti di Brenta, con il via da Lover di
Campodenno: 133 sono stati i coraggiosi che hanno voluto
inerpicarsi sul tracciato proposto, con Francesco Trenti
(Clarina) a chiudere ai piedi del podio davanti all'aquilotto
Enrico Cozzini (Atletica Trento), al fiemmese
Gianluca Genuin (Cornacci) e al moriano
Christian Modena (Atletica Team Loppio).
A livello femminile la migliore del lotto è
stata un'altra cembrana, la scalatrice Francesca
Iachemet (Atletica Trento) che dimostra così di aver
trovato la migliore forma come già suggerito dal nono posto alla
recente prova di campionato italiano di Adrara: 1:07'01 il tempo
dell'aquilotta, imprendibile per tutte a cominciare da
Giulia Botti (Pace Self Atletica, 1:09'07) e da
Lara Bonora (Gs Valsugana) che hanno completato il
podio. Nella classifica per società successo per il Lagarina
Crus Team con 388 punti davanti agli organizzatori dell'Atletica
Rotaliana, 333: dopo Ferragosto appuntamento sul Monte Stivo per
la Bolognano-Velo che varrà come settima prova del Gp Montagne
Trentine ma soprattutto come terzo ed ultimo atto del campionato
italiano assoluto.
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